Terremoto e Coronavirus – LIBERI DI INDEBITARCI

23 Novembre 1980, terremoto in Irpinia e Basilicata, migliaia di morti, case distrutte, economia allo sfascio! Io l’ho vissuto e tanti altri come me ricordano quella tragedia. Ma c’era lo Stato che intervenne con tutta la sua potenza di fuoco. Arrivarono aiuti alimentari, sanitari, fu istituita la Protezione Civile, si ricostruirono migliaia di abitazioni e nuove Aziende sorsero in tutto il territorio dilaniato dal sisma. Mancava tutto in quei giorni: un tetto sulla testa, coperte, vestiti, faceva freddo e si piangevano le vittime. Ma c’era lo Stato che faceva arrivare ogni genere di conforto per alleviare le sofferenze delle popolazioni colpite. Poi iniziò la ricostruzione, un’impresa titanica, le Aziende sul territorio facevano fatica a far fronte all’enorme mole di lavoro. Non c’erano abbastanza Aziende, abbastanza operai, mancavano tecnici e ingegneri che accorsero da ogni parte d’Italia per ricostruire.
Una sola cosa non è mai mancata in quel periodo: la MONETA!
E non è mai mancato di conseguenza lo Stato che grazie alla sua illimitata potenza economica poteva sostenere qualunque impegno di spesa necessario a ricostruire e alleviare il disastro nelle regioni terremotate. I soldi per l’emergenza e per la ricostruzione non sono mai stati un problema in quel periodo. Lo Stato emetteva tutta la moneta necessaria per far fronte all’emergenza. Ma allora c’era la Lira e oggi c’è l’Euro, una moneta di cui lo Stato non dispone più in quantità illimitata e che anzi deve prendere a prestito dai Mercati, pagando interessi esorbitanti prima di poterla spendere per i cittadini. La Moneta è diventato un bene scarso, non ce ne abbastanza per far fronte alle necessità degli Italiani. Andando per analogie, per i terremoti accaduti da quando siamo nell’Eurozona le case sono ancora distrutte, le città sono abbandonate e le Aziende chiuse. L’Aquila è una città fantasma. Mancano i soldi! Manca un bene che lo Stato Italiano ieri e altri Stati oggi, USA, Giappone, Inghilterra, Cina, producono dal nulla, a costo zero e in quantità illimitata. Noi siamo stati resi così ignoranti e succubi da ignorare questo elementare concetto. La Moneta non è un bene scarso ma viene prodotta dagli Stati nella quantità necessaria a finanziare la propria economia. Oggi siamo vittime di un altro terremoto, una Pandemia che ha come inevitabile corollario una colossale crisi economica. Abbiamo scoperto però di non avere le risorse per fronteggiare un fermo forzato delle attività produttive con conseguente azzeramento dei fatturati, dei redditi e delle entrate fiscali. Eppure i fattori produttivi non sono stati intaccati come all’indomani di un conflitto bellico o di un terremoto, le fabbriche sono intatte e la forza lavoro integra. Sembra solo che manchino i soldi, ma solo all’Italia! Il Premier britannico ha annunciato il pagamento all’80%, a carico dello Stato,  di tutti gli stipendi del settore privato. Il Giappone mette in campo Miliardi di Yen di aiuti a fondo perduto a imprese e famiglie; ripeto a fondo perduto! Gli Stati Uniti del pazzoide con i capelli arancione mettono in campo 2000 Mld di dollari di aiuti a famiglie e imprese, forse per farsi perdonare della disastrosa situazione in cui versa la sanità pubblica dei campioni del Neo-liberismo. Lo stesso fa la Cina, la Corea del Sud e così via. Aiuti a fondo perduto, un intervento eccezionale dello Stato per una situazione emergenziale. Esattamente come avvenne in Italia all’indomani del terremoto in Irpinia e Basilicata. In Italia, oggi, il Governo invece scende in campo e affronta questa crisi epocale lasciando libere famiglie e imprese di indebitarsi a piacere. Grandioso! Saremo presi a modello! Un modello di imbecillità. Che lo si chiami MES, Eurobond, Coronabond, SURE o altro, si tratta di debito, di soldi che cittadini e imprese dovrebbero prendere a prestito e poi restituire, in uno scenario di recessione epocale e di crollo dei redditi mai visto in precedenza. Pensate se, all’indomani del terremoto in Irpinia, il Governo avesse detto ai cittadini, quelli che avevano avuto le case distrutte, di essere liberi di accede a convenienti mutui con le Banche per ricostruire le case distrutte. I vostri parenti sono morti? Le case sono state distrutte dal terremoto? Avete perso il lavoro? Nessun problema! Siete liberi di accedere a un fantastico mutuo bancario per ricostruire la vostra vita e che dovrete solo restituire con gli interessi negli anni successivi. Bellissimo! Questo è esattamente il piano che il Governo ha predisposto per far fronte alla Pandemia mondiale che ci ha travolto. Questo è quello che ci aspetta dopo il disastro: ESSERE LIBERI DI INDEBITARCI! Gli strozzini ci aspettano a braccia aperte! 

3 pensieri su “Terremoto e Coronavirus – LIBERI DI INDEBITARCI

  1. Sono d’accordo con l’articolo bisogna solo tenere presente che allora si trattiva di una regione oggi tutta l’italia è nei pasticci. Vedremo cosa si potrà fare.

  2. Sì, è chiaro. Quale sarebbe però ora la soluzione migliore? Sarebbe possibile uscire improvvisamente dall’euro, mentre il virus imperversa, e iniziare a produrre denaro per soddisfare le innumerevoli esigenze della popolazione?
    Da profana in questo campo chiedo se ci sia una soluzione migliore attuabile ora, nella situazione in cui ci troviamo economicamente ora.

    Convengo con te che il rinunciare alla Lira abbia portato l’Italia a una condizione di dipendenza nociva. Penso però che sia pericoloso avere dei governanti mediocri e corruttibilei che abbiano la possibilità di produrre moneta non solo per il prosperare del paese, ma potendone disporre per favorire anche interessi “particolari” propri e di altri. Non ci sarebbe il rischio di favorire un sistema di clientelismo statale?
    Mi viene da pensare che urga una riforma umana e morale, insegnare a ragionare, a leggere, a pensare e creare una classe di politici e di elettori consapevoli e autonomi in grado di gestire l’abbondanza e la ricchezza. Cosa ne pensi?

    • Le tue osservazioni sono corrette e anche condivisibili in linea di principio e di buonsenso ma!Prova per un attimo a separare le considerazioni di carattere prettamente tecnico, ovvero la teoria macroeconomica della moneta sovrana e di proprietà dello Stato che ne può quindi disporre in modo illimitato, da considerazioni di carattere etico e/o morale. Un sistema economico se è progettato per garantire il benessere economico della popolazione e, in modo altisonante se vuoi, garantire la piena attuazione del dettato costituzionale, deve funzionare al netto della capacità, onestà, eticità di chi di volta in volta è chiamato al Governo del Paese. Il sistema Euro non lo è poiché la Moneta è di fatto un bene scarso e le risorse Statali sono insufficienti per supportare l’economia Nazionale e di conseguenza il benessere e la serenità dei cittadini. Il vecchio sistema, quello della Lira invece funzionava, al netto dell’onestà e delle capacità dei vertici. Si è vero i politici di ieri come quelli di oggi non erano sempre onesti, c’erano clientele, ruberie e via di questo passo. Questo se dal punto di vista etico o anche morale era condannabile non lo era dal punto di vista Macroeconomico. Il sistema funzionava perché lo Stato aveva sempre la possibilità di immettere ricchezza nel tessuto economico Nazionale. Che quella ricchezza fosse distribuita eticamente o no non importa. Per maggiore chiarezza favorire un proprio Cliente per fargli avere un’appalto garantisce comunque lavoro e reddito a tutti quelli che saranno coinvolti dal Cliente per realizzare il lavoro. Ho creato lavoro, reddito e benessere. Dal punto di vista etico è riprovevole? Si! Da quello macroeconomico il sistema funziona perfettamente. Se invece lo Stato e quindi il Politico non ha la possibilità di spendere, eticamente va tutto bene ( ma ci sarebbe da approfondire anche in questo) ma di sicuro nessuno lavorerà, non ci sarà reddito e l’economia andrà in recessione. Ecco noi siamo a questo punto purtroppo.

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