Anni fa ho letto il libro “Confessioni di un sicario dell’Economia” di John Perkins che in estrema sintesi narra come, nel corso dei secoli, si sia evoluto il colonialismo. Il passaggio da un Colonialismo primordiale, basato sulla conquista militare di un territorio, a un Colonialismo 2.0. Un moderno sistema di occupazione e sfruttamento di un territorio ma senza intervento militare e senza doversi neanche sobbarcare l’obbligo di governare direttamente la Colonia. Nel Colonialismo 2.0 si usano sapientemente solo strumenti di tipo economico e ovviamente la corruzione della classe politica e delle Élite del posto. Un Paese che abbia importanti risorse naturali, minerarie o sia solo strategicamente rilevante può essere colonizzato in modo indolore e senza che la popolazione neanche se ne accorga. Come? Basta fare accettare a Governi compiacenti o resi tali, importanti prestiti per realizzare grandi opere e infrastrutture per modernizzare il Paese: dighe, centrali elettriche, strade, porti, fabbriche. I prestiti saranno concessi facilmente allo Stato da colonizzare purché siano contratti in Moneta Straniera. Gli Stati Uniti hanno concesso ingentissimi prestiti ai Paesi del Terzo Mondo ma in Dollari Americani. Gli investimenti, spesso inutili in relazione al grado di sviluppo economico del Paese e sicuramente inutili per incrementare il benessere della popolazione, risultavano invece strategici per il futuro utilizzo delle risorse del Paese. Strade, ferrovie, dighe, centrali elettriche sono infrastrutture necessarie per lo sfruttamento delle risorse naturali e minerarie. La trappola scatta quando, fatti gli investimenti, i prestiti devono essere ripagati con una Moneta che non si possiede. Per un Paese a Moneta Sovrana come gli Stati Uniti fare prestiti in Dollari non è un problema; creano i dollari dal nulla, li prestano e li iscrivono a bilancio come un attivo. Per i Paesi che ricevono il prestito, doverlo restituire in una valuta che non possono emettere liberamente invece è un problema insormontabile, un cappio al collo che si stringe lentamente e inesorabilmente. Come si risolve il problema? Semplice, il Creditore, in cambio dello sfruttamento delle risorse del Paese debitore, concede altri prestiti nella sua Moneta per ripagare i primi avviando un circolo vizioso illimitato. Il paese debitore è di fatto diventato una Colonia, le sue risorse vengono sfruttate illimitatamente da un Paese straniero per procurarsi dei pezzi di carta senza valore in cui ci si è indebitati e che non si possiede. Il gioco è fatto! I paesi Neocoloniali sfruttano a piacimento le colonie senza neanche doversi impegnare in onerose campagne militari e senza dovere neppure accollarsi l’onere di Governare la Colonia che può tranquillamente piombare nella povertà e la popolazione morire di fame. Uno scenario che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni nei paesi dove fame e miseria continuano a prosperare. L’Italia, vittima da anni di una grave crisi economica, scientificamente programmata con l’ingresso nell’Euro e l’adesione ai Trattati Europei e aggravatasi con la recente Pandemia, necessiterebbe di forti investimenti per la ripresa economica. In questo scenario assistiamo a reti unificate a grandi manifestazioni di giubilo per cosa? Per i prestiti generosamente concessi al nostro paese sotto forma del fantasmagorico PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Peccato che i prestiti all’Italia siano concessi in una Moneta straniera, l’Euro di cui l’Italia non è proprietaria e non può disporre illimitatamente. La strategia è la stessa già vista e collaudata in anni di impero neocoloniale solo che la vittima dopo la Grecia, rasa al suolo negli anni scorsi, adesso siamo Noi. Pensate che il destino del Belpaese sarà diverso da quello di uno staterello del Terzo Mondo di cui si vogliono depredare le risorse naturali? I Sicari dell’Economia stanno operando secondo i medesi schemi già collaudati e stanno brillantemente creando nuove “colonie” nel cuore dell’occidente. E a condurre per mano la nazione nel baratro Coloniale sono le classi Dirigenti a cui in questi anni abbiamo delegato il Governo del Paese. Classi Dirigenti a volte inconsapevoli, spesso corrotte o pienamente organiche al sistema apolide che hanno scelto di servire per il proprio particolare interesse. Lo abbiamo visto in modo esemplare con la Grecia e lo vediamo ora in modo maggiormente elaborato e graduale con l’Italia e il salvifico PNRR.